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La foto è stata scattata nel tardo pomeriggio di una calda giornata estiva: mi trovavo in Carnia ed il traffico si è fermato di fronte al passaggio di un nutrito gregge. 

12 minuti con Cristina nasceva quasi per gioco, serviva un titolo per uno spazio che potesse raccontare persone, professioni, luoghi e storie. È diventata un’officina di idee che, pian piano, prendevano forma e, declinandosi, incontravano altri spazi più definiti e precisi all’interno dei quali svilupparsi. Cambiavano il titolo e il contenuto ma si manteneva la forma semplice e nobile dell’intervista.
Così nascevano 12 minuti Medicina, Alla scoperta di…, Rione che passione, Diario di bordo, Il rosolio di Maria Teresa, Vento di Barcolana, Percorsi e molte altre avventure (a puntate) che mi hanno permesso di conoscere la città di Trieste, questa regione, tante, tantissime persone, molte storie e anche la Storia, quella con l’esse maiuscola.

E quando Telequattro, la televisione che racconta la città che amo, ha smesso per me di essere lo strumento attraverso il quale raccontare storie e luoghi, io non ho smesso di cercarli e scriverli. Ho aperto il file dei ricordi e ho cominciato ad attingere da lì. Dicono che una delle piu’ grandi fortune nella vita sia quella di poter fare un lavoro che piace ed è un pensiero che condivido purchè l’oggetto di quel fare includa anche una parte di “sè”. Fare quindi un lavoro che piace e che dia modo di essere se stessi. Non importa come. Ecco allora qui me stessa: le mie storie vissute, i miei ricordi, la mia città e la mia regione.

Nello scorrere degli eventi della mia vita lavorativa ho perso Guido (con la sua telecamera) e ho riscoperto Lucio (con la sua macchina fotografica). Grazie a Gian che, con la sua gentilezza, mi ha insegnato a volermi bene. 

 

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