Quando sento pronunciare le parole foglie ed autunno insieme penso sempre alla poesia di Ungaretti. E’ una di quelle poesie che ti entra in testa a scuola anche se non vuoi. E’ così breve e così triste allo stesso tempo. In effetti la poesia parla della guerra e l’autunno è una stagione triste solo per il fatto che chiude l’estate definitivamente. Ungaretti a parte, se c’è una cosa che mi affascina molto dell’autunno sono i colori. Rappresentati tutti insieme dalle foglie degli alberi.
L’autunno è un momento magico per scoprire e conoscere la natura. I colori sono in continuo divenire e le foglie, mentre si scaldano di tonalità, cadono al suolo formando un tappeto che avvolge il paesaggio come fosse un mantello. Sul Carso nella stagione autunnale è facile incontrare questi dipinti naturali sotto i nostri piedi e, come in una caccia al tesoro, curioso è osservare le foglie a terra e cercare di identificarle.
È così che riconosciamo la forma delle foglie di alcuni aceri come, ad esempio, l’acero trilobo e campestre, di alcune querce, come il cerro e la roverella, e a queste si aggiungono quelle del carpino nero e del carpino bianco, quelle del tiglio, dell’olmo e molte altre di alberi e arbusti. Foto © Lucio Ulian