È una pianta la cui fioritura gialla, che avviene precocemente, prima ancora della fogliazione, dona al paesaggio che la accoglie una bellezza magica. Quando i boschi ed i prati del Carso vestono ancora l’abito della stagione invernale, il corniolo fiorisce. Lo si incontra tuttavia in quasi tutto il territorio regionale poiché è una pianta molto resistente, basti pensare che gli antichi Romani lo impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il legno infatti è molto duro e si presta alla costruzione di piccoli utensili come pestelli da mortaio o ingranaggi dei mulini. Cresce in cespugli che raggiungono anche grandi dimensioni ed i suoi frutti sono commestibili. In diverse occasioni di riprese sul Carso è capitato di ritrovarci avvolti da questi arbusti ed era sempre affascinante ascoltare le descrizioni botaniche di chi, conducendoci nella passeggiata, ci descriveva ciò che incontravamo.
La memoria tuttavia si sposa con l’interesse, quello vero, e quanto più un racconto esula per contenuto dalla nostra sfera di conoscenza, tanto più difficile è tenere in mente quanto ascoltato. E così, delle moltissime informazioni incamerate in molte occasioni di gita per riprese, poche posso dire di averle realmente apprese. Ma la storia del corniolo è fra queste.
Foto © Lucio Ulian