Natura

L’Abisso di Trebiciano

7 Gennaio 2023

Al catasto grotte si chiama Grotta di Trebiciano perché quando venne scoperta nel 1841 questo fu il nome che le venne assegnato.
Poi però, vista la sua lunga storia di esplorazioni, ricerche ed immersioni pionieristiche, e visto anche che per quasi un secolo ebbe il primato di essere la grotta più profonda al mondo, venne soprannominata l’Abisso (di Trebiciano appunto).

La 17 VG è nota per la sua vastità, per quell’incredibile serie di pozzi che conducono alla caverna Lindner ed al Timavo profondo e per aver accolto famosi personaggi e scopritori nel corso dei secoli: Anton Frederick Lindner la scoprì e Jama Hrovatin ne fu proprietario.
La prima richiesta della Società Adriatica di Scienze Naturali al Comune di Trieste per ottenere un finanziamento indirizzato alla ricerca scientifica speleologica, risale al 1877. Quasi 100 anni dopo, nel 1971 la Società ottiene la concessione per l’affittanza della grotta.
Nel 1953 avvenne la sua prima esplorazione speleosubacquea e fu la prima stazione sismica per rilevare gli spostamenti della crosta terrestre.

Nel corso degli anni ho avuto occasione di conoscere più di uno speleologo, che da queste parti non mancano. Molti sono appassionati del Carso in generale e si avvicinano alla speleologia perché il territorio qui offre infinite possibilità. Non è una materia semplice perché richiede conoscenze trasversali ma chiunque può avvicinarsi affidandosi chiaramente ai più esperti. E non è certo una materia finita visto che sono serviti milioni di anni per generare cavità diverse, anche meno note o grandi dell’Abisso ma altrettanto spettacolari.

Foto © Lucio Ulian

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