Cividale del Friuli è una piccola cittadina molto bella il cui centro storico, data l’imponenza architettonica degli edifici, ci racconta di un passato glorioso. Ideale sarebbe arrivarci in bicicletta attraverso la campagna che qui è fatta di vigne, ulivi e non mancano le cantine e le aziende agricole. Io però ci sono stata in un mese troppo freddo per la bici che poi neanche amo molto.
In una bellissima domenica di febbraio, nel giorno della “Grande Parata” del Pust a San Pietro a Natisone, tra le vie di Cividale nel pomeriggio c’erano di rientro dal carnevale alcune maschere tipiche. Ma questa è un’altra storia.
Mi sono piaciute molto le viuzze che compongono il centro storico, molto curato, con la pavimentazione in ciottoli, precluse al passaggio delle auto. I palazzi ristrutturati con le tettoie in legno, le pareti affrescate ed i giardini affacciati sul Natisone. Ero a pranzo al Campanile, un’osteria con pochi piatti in menù ma uno più buono dell’altro e soprattutto rispettosi della tradizione culinaria di queste parti.
Cividale è una bellissima città d’arte dove, a pochi metri di distanza, si possono incontrare tre siti che l’Unesco ha inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: il Monastero di Santa Maria in Valle con lo straordinario Tempietto Longobardo, il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo e il Museo Archeologico Nazionale.
Sono vicinissimi tra loro e visitarli è utile per ricordare che in questa regione non ci sono solo il mare e la montagna ma c’è anche tanta storia, specie medioevale. Ed è qui che la bellezza romantica di un borgo storico sposa l’atmosfera frizzante tipica delle piccole cittadine.
Per fotografare bene il Ponte del Diavolo, simbolo di Cividale, serve andare nel giardino del Convitto Paolo Diacono. Da provare assolutamente il frico dell’osteria al Campanile, mai mangiato nulla di simile!
