“Je une vile di sot Udin traviersade dal Cormor, Je un biel Domo, il mior de basse e ancjemò plui biel il Tor” in friulano significa: C’è un paese sotto a Udine attraversato dal Cormor. C’è un bel Duomo, il migliore della bassa e ancora più bello è il campanile.
In effetti un paese di neanche cinque mila abitanti che vanta il campanile più alto d’Italia fa bene a considerarlo il proprio simbolo. Mortegliano visto dall’alto del campanile, con le sue frazioni di Chiasiellis e Lavariano, è immerso nella pianura friulana, in una zona che geograficamente è al centro dell’intera regione. Queste furono le prime campagne in regione che all’epoca vennero irrigate e per questa ragione lunga qui è la tradizione della “blave” di Mortegliano (la farina di mais) ma questa è un’altra storia.
All’ingresso del campanile un plastico in scala 1:50 realizzato nel 1955 dagli allievi della scuola professionale di disegno di Mortegliano e c’è anche un cartello che riporta le cifre della costruzione: 113,2 metri di altezza, 13 metri di diametro, 42,80 di circonferenza, 22 metri la cuspide, 8 metri le campate, 6850 giorni di lavoro per costruirlo, 320.000 chilogrammi di cemento, 125.000 chilogrammi di ferro, 1250 metri cubi di sabbia e 330 gradini.
In effetti è impossibile non notarlo quando si proviene dai paesi limitrofi ed insieme al Duomo in stile neogotico che si erge a fianco e dedicato ai santi apostoli Pietro e Paolo, rende unico il paese.