Paesi

Monrupino anzi Repentabor

4 Febbraio 2023

Si tratta del comune più piccolo della già piccolissima provincia di Trieste. Quando mi ci portarono per la prima volta in vita mia fu in occasione di un matrimonio (quello di Nicoletta e Andrea) e fu in quell’occasione che vidi la Rocca di Monrupino.
In seguito più volte sentii parlare del Tabor ma non mi era chiaro si trattasse del simbolo di tutta la zona. In effetti dall’altura dove si erige questa chiesa fortificata risalente al 15esimo secolo, la vista è spettacolare. Una delle foto più belle che ho con Guido ci venne scattata proprio qui in un giorno di primavera in cui cercavamo, come sempre di gran fretta, di portare a casa una nuova puntata.

Verso sud l’occhio abbraccia in un rapido sguardo l’altipiano carsico e si perde su Socerb (S. Servolo) e sul monte Slavnik (Taiano), ad ovest spazia sul Mare Adriatico con la foce dell’Isonzo, Grado e Barbana. Nelle giornate serene le linee della laguna si fanno nette fino a Venezia, mentre sopra la pianura friulana brillano in lontananza le cime delle Dolomiti. Verso est si innalza il Nanos, poco più a sinistra il Čaven e l’altipiano di Ternova  e a volte sono visibili anche le cime delle Alpi Giulie.
Da Repen e Col partono numerosi sentieri che conducono al monte Lanaro, una delle zone meglio conservate e più ricche di fauna selvatica dell’intero Carso triestino.

Ci fu un’occasione in cui mi condussero alla Casa carsica che si trova a Repen, la visitai all’interno e si tratta sostanzialmente di un museo dedicato alla vita rurale del Carso. E’ qui che l’ultima domenica di agosto degli anni dispari avviene la rievocazione di un antico rito del matrimonio, il cui cerimoniale risale all’incirca alla seconda metà dell’Ottocento denominato Kraška ohcet – Nozze carsiche.

Foto © Lucio Ulian

You Might Also Like

error: Content is protected !!