Natura

Il sentiero della salvia

1 Maggio 2021

Dedico a lui, Guido Bottin, la scoperta che feci del sentiero della salvia. E mi piace ricordarlo in quel giorno di primavera del 2018 in cui condusse me e Guido lungo il percorso del sentiero. Ci raccontava dell’alpinista triestina Tiziana Weiss, a cui sentiero è dedicato, pur dovendo il suo nome all’abbondante presenza di Salvia officinalis lungo il suo percorso.
Credo il percorso più bello che io abbia mai fatto sul ciglione carsico, quasi interamente a strapiombo sul mare.
Il panorama è impareggiabile e quando le condizioni meteo sono favorevoli la visuale raggiunge la laguna di Grado.
Si cammina immersi nelle fioriture di numerose varietà di piante selvatiche, questo in primavera, mentre in autunno prevale il rosso dello scotano insieme al bianco della pietra calcarea che caratterizza l’altopiano del Carso.
Il sentiero è lungo circa 2,5 chilometri e lungo il percorso, seminascosta da un fitto bosco di pini, si trova la vedetta Liburnia che nella seconda metà dell’800 fu costruita per fungere da torre piezometrica: una struttura tecnica che, mantenendo sufficientemente alta e regolare la pressione dell’acqua, serviva l’acquedotto fino a giungere alla Stazione ferroviaria.
A firmare il progetto di tutto l’acquedotto fu lo stesso ingegnere viennese Carl Junker che progettò il Castello di Miramare.
Guido mi spiegò bene tutto questo conducendomi fino in cima alla torre nonostante l’accesso non fosse in realtà consentito, ripetendomi all’infinito di prestare attenzione a dove mettevo i piedi.

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