Natura

Il giglio rosso

26 Giugno 2022

Incontrare un giglio durante una passeggiata in Carso non ha prezzo. Abituati come siamo a vederli recisi nei fasi delle fiorerie, pronti per essere assemblati nei mazzi con altri fiori, ci fa perdere la consapevolezza del fatto che questi fiori nascono, in principio, selvatici.  Ecco che incontrarne uno sul bordo del sentiero appare come una magia. E magia fu quando accadde, eravamo nei pressi della Vedetta titolata a Slataper, sempre io e Guido questa volta in compagnia del comandante della Forestale Lucio Ulian.  Se non si fosse soffermato, quest’ultimo, a descriverci quel fiore, io oggi probabilmente non ne conoscerei neppure l’esistenza. Per me i gigli, fino a quel momento, erano solo quelli che vedevo recisi a comporre i mazzi di fiori, quindi decisamente non selvatici.  Il giglio rosso mostra l’apice della fioritura verso fine giugno, periodo nel quale cade la ricorrenza di San Giovanni (24 giugno) ed è per questo che viene chiamato anche giglio di San Giovanni. In realtà più che rosso è arancione!
In regione lo si incontra nel Carso triestino e nelle zone prealpine e alpine, da maggio a luglio, sempre nei soliti luoghi dove si ripropone con puntualità. È una specie qui protetta la cui bellezza è stata la ragione per cui, in passato, è stato raccolto in maniera indiscriminata.

Foto © Lucio Ulian

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